“Come la mezza tinta, che aggiunta alla tavolozza rende il colore bellissimo” – per dirla alla Woody Allen – Barcellona è una città mediterranea e cosmopolita che racchiude una lunga storia, un ricco patrimonio storico-artistico ed un nutrito dinamismo economico.
I nostri vicini spagnoli sanno come godersi la vita, e ogni momento dell’anno è quello giusto per perdersi per le Ramblas o ammirare le bellezze architettoniche di Gaudì.
L’ideale se avete in mente una fuga all’insegna del divertimento, dell’arte, dello sport o della buona cucina e di cocktail da degustare sul mare.
Per chi è alla ricerca di ulteriori frontiere, di gusto e non solo, è qui che pochi mesi fa è nato Enigma, l’ultima visionaria scommessa di Albert Adrià, fratello del famoso Ferran, chef noto per le sue prodezze tecniche e per la cucina molecolare.
All’interno di un anonimo palazzo di Barcellona, in Carrer de Sepúlveda 38, che da fuori non lascia trasparire nulla delle meraviglie nascoste oltre la soglia, è stato realizzato un luogo misterioso e intrigante, dove l’esperienza legata al food è stata completamente reinventata in chiave ludica, originale, multisensoriale.
Spettacolarizzazione, ricerca e design d’autore descriverebbero in tre parole soltanto lo spazio di Enigma, per il quale cui la definizione di ristorante risulta un po’ stretta.
Perché ‘Enigma’? Gli ospiti, dopo aver digitato un codice d’accesso, come se si trattasse di una zona vietata o un’area segreta, vengono catapultati su un altro pianeta: 700 metri quadri labirintici e surreali, divisi in 7 stanze, attraversate da un itinerario culinario pieno di enigmi.
Il progetto è a firma dello studio RCR Arquitectes, vincitore del Pritzker Prize 2017, che ha immaginato uno spazio futuristico dai toni metallici in cui tavoli e sedie sembrano scavati nel ghiaccio, mentre nuvole vaporose sospendono dal soffitto.
Come la cucina, così anche il design degli spazi non poteva che essere sorprendente, una sfida che ha richiesto soluzioni innovative a partire dallo studio dei materiali di ultima generazione.
Le superfici sono in Neolith, un prodotto sintetico d’avanguardia prodotto dal gruppo iberico TheSize, che ha saputo replicare alla perfezione le ombre e le increspature disegnate dagli architetti.
Ad ingioiellare lo spazio il connubio tra le luci cangianti e le trasparenze che avvolgono gli ospiti in un’atmosfera sospesa, indefinita.
Quasi cinquanta gli assaggi che compongono la degustazione.
Dagli appetizer di ispirazione giapponese agli stuzzichini serviti al bancone, ciascuno abbinato a un cocktail preciso, si giunge al cuore di Enigma, la grande sala in cui, seduti a tavola, si può assaporare il granchio con il suo corallo e brodo di kimchi alla soia o il gelato di mandorle con salsa di caviale.
Da qui si passa al 41 °C, il cocktail bar-ristorante tra i migliori al mondo, per essere travolti da un vortice sensoriale in cui ogni aspetto, dall’architettura alla scelta degli ingredienti, è pensato per lasciare il segno.
Bere un cocktail con la sensazione di trovarsi dentro un’onda che sta per frangersi sulla riva: è ciò che offre la Coctelería Blue Wave bar, eletto nel 2016 tra i bar più belli del mondo dal Best Restaurant and Bar Awards.
Progettato dallo studio spagnolo El Equipo Creativo, questo bar gode di una posizione particolarmente suggestiva, in quanto all’interno del porto di Barcellona e occupa uno spazio caratterizzato da una lunga facciata di vetro prospicente il mare.
Il progetto nasce dal desiderio della committenza di un locale nel quale poter gustare dei cocktail in un ambiente piacevole e accogliente, ammirando la bellezza del mare e degli yacht ormeggiati.
Gli architetti hanno riproposto il tubo, ossia lo spazio che si forma tra il livello del mare e l’onda prima di frangersi, nel quale i surfisti più esperti danno il meglio di sé.
All’interno del bar, dallo spazio lungo e stretto, le pareti e il pavimento sono stati rivestiti da mattonelle di ceramica con sette diverse gradazioni di blu a forma di onda, che creano un piacevole effetto di movimento.
Le stesse piastrelle sono poi state usate anche sul soffitto in grandi pannelli rettangolari, disposti ad altezze diverse, accanto ad altri pannelli rivestiti di ceramica bianca e azzurra, per ricalcare le infinite sfumature della spuma del mare.
La luce che entra copiosa attraverso la lunga vetrata che si affaccia sul porto è enfatizzata e riflessa dallo specchio che ricopre il lungo bancone, disposto al centro del locale.
Accanto, poltroncine e sgabelli in pelle color sabbia sono stati abbinati a coffee-table eleganti con top di marmo.
La stessa atmosfera ricercata la si ritrova anche nel dehor, delimitato da una lunga parete rivestita in piastrelle bianche che formano una reticolato leggero.
L’uso sapiente della ceramica di manifattura spagnola e il calibrato effetto dei giochi di luce hanno fatto vincere anche l’Interior Design Award del Tile of Spain Awards organizzato da ASCER.
All’Ham on Wheels, a Plaça de Sant Josep Oriol, il fast food si veste di vintage.
Qui è possibile deliziarsi con le specialità catalane su sellini di bici, in perfetto stile urban.
Atmosfera amichevole per questo ristorante-fast food specializzato in ricette di carne tipiche della Catalogna, realizzato dallo studio External Reference Architects in soli 40 mq.
L’ispirazione viene dal mondo dei ciclisti, tra sellini da bicicletta come originali sedute, grafiche su pavimento e le pareti che imitano la segnaletica stradale.
Un bancone giallo nasconde la cucina e i servizi. Accanto a questo una parete illustrata dallo studio Forma & Co con la silhouette di un maiale ricorda la specialità della casa.
Una serie di postazioni per pasti informali ricordano il gusto attuale per lo street food, rapido, ma di alta qualità.
Oltre ai continui richiami alla cultura della bicicletta, la vetrata a tutt’altezza assicura un contatto visivo costante con la strada e, quindi, con la città.
LASCIATI ISPIRARE DA ARTIC PER IL TUO LOCALE… CONTATTACI!
Valentina Ieva
Laureata in Ingegneria edile-architettura, giornalista per professione, web writer per diletto. Amante di architettura, design, fotografia e libri di carta. Dipendente dai social, Instagram e InstaStories su tutti. Affamata di vita, viaggi e storie da scoprire. Qualunque forma d’arte mi affascina da sempre e non posso pensare una vita senza: emozioni forti, immaginazione, buona musica, cucina pugliese, sole e gatti. Per dirla con le parole di Battiato, non potrei vivere senza: ‘un soffio al cuore di natura elettrica’!